E’ andata così: era giugno, mi pare, mi trovavo al Libraccio, avevo già le braccia piene di libri usati che erano in vendita a mezz’euro e che io avrei tanto voluto portare con me.
Il lato oscuro del Libraccio in cui vado di solito è che i libri usati e i libri nuovi sono vicinissimi gli uni agli altri, in alcuni scaffali non potresti neppure distinguere gli uni dagli altri.
Così, mentre mi avviavo verso la cassa con le braccia traboccanti di libri a mezz’euro mi sono imbattuta in lui, bellissimo, blu, nuovo, intonso. Carissimo. Avrei dovuto riposare la metà dei libri che avevo preso ma come resistere a Tove Jansson, alle edizioni Iperborea ma soprattutto a un libro che si intitola Il libro dell’estate proprio quando l’estate è alle porte?
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Tove Jansson
La cara Tove Jansson ha avuto una vita e una carriera particolari.
Figlia di due artisti, cresce nell’atelier dei genitori (mamma illustratrice e papà scultore se memoria non mi inganna) in Finlandia – ma loro appartengono alla minoranza svedese.
Tove Jansson cresce e decide di dedicarsi anche lei alle alrti figurative: viaggia, va a Parigi, studia e inizia a disegnare degli esserini che faranno la sua fortuna: i Mumin.
I Mumin sono degli esseri morbidosi che Tove Jansson utilizza per mettere in scena simpatiche storielle per bambini ma man mano che il tempo passa i Mumin doventano sempre più irriverenti e sboccati, tanto che il pubblico si lamenterà del fatto che non sono decisamente più adatti ad un pubblico di piccoli lettori.
Nella prima metà degli anni ’70 Tove Jansson sembra disamorarsi completamente dei suoi Mumin che abbandonerà per scrivere romanzi i cui destinatari, questa volta, sono gli adulti.
Nei romanzi di Tove Jansson si rispecchiano molti temi fondamentali della sua vita: la Finlandia, la natura, l’infanzia, l’esperienza.
Il rapporto con la natura
Il libro dell’estate parla dell’estate che Sofia trascorre con la nonna, su un piccolo isolotto raggiungibile solo in barca.
La loro casa è l’unica abitazione dell’isolotto, la madre di Sofia è morta, il papà è lì con loro ma è un personaggio evanescente, c’è e non c’è, va e viene dall’isola.
Le due protagoniste sono certamente Sofia e la nonna che in ogni capitolo si vedono coinvolte in una nuova avventura.
L’avventura più grande, dopo tutto, è proprio la natura attorno a loro. Sofia ha ancora molto da imparare ma la nonna mostra una conoscenza profondissima della natura dell’isola e quella profonda conoscenza denota anche un altrettanto profondo rispetto.
Sembra quasi che la nonna e l’isola, la nonna e il mare, la nonna e la vegetazione si parlino, è come un dialogo incomprensibile fra esseri millenari. Si conoscono fra di loro, condividono segreti.
Durante Il libro dell’estate, che nel suo piccolo è anche un romanzo di formazione, Sofia, tracsorrendo la maggior parte del tempo con la nonna, inizierà ad acquisire tutta questa conoscenza, inizerà anche lei a parlare la natura dell’isola.
Così la conoscenza e la complicità con la natura circostante diventano un qualcosa di bellissimo e misterioso che viene tramandato, da nonna a nipote.
“[…] i frammenti lasciati dalle vecchie tempeste dondolavano sull’acqua oltre la crosta di ghiaccio, cullati dolcemente avanti e indietro dalla leggera risacca. L’alba era ormai prossima e la nebbia che si stendeva sul mare era già trafitta di luce.”
– Il libro dell’estate, Tove Jansson, Iperborea
I nonni e i bambini
E proprio su questo aspetto poggia un altro dei tratti fondamentali de Il libro dell’estate: il rapporto fra l’infanzia e la vecchiaia.
Sofia è piccola, manca d’esperienza, molte cose ancora non le sa ma la nonna gliele insegna e compensa le mancanze della nipote con le cose viste e imparate nel corso della sua vita.
D’altro canto, la nonna è molto anziana e alcuni episodi della sua vita iniziano a perdere colore, a diventare indicibilmente lontani. E’ in quei momenti che entra in gioco Sofia, la sua immaginazione di bimba che consola la nonna e le inventa una storia nuova, una piccola toppa di immaginazione laddove la memoria vacilla.
“Che cosa strana è l’amore”, disse Sofia. “Più si ama l’altro e meno l’altro ti ama.”
“E’ assolutamente vero”, osservò la nonna. “E allora cosa si può fare?”
“Si continua ad amare”, disse Sofia minacciosamente. “Si ama sempre peggio.”– Il libro dell’estate, Tove Jansson, Iperborea
DISCLAIM
- Questo post non è stato sponsorizzato né da Iperborea, né dalla famiglia Mumin.
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